Capita talvolta che qualche mio allievo si presenti a lezione impreparato. La causa principale a cui loro fanno riferimento è generalmente il poco tempo a disposizione ma, negli anni, ho capito che spesso non è tanto il tempo che manca, bensì un adeguato metodo di studio.
Partiamo dal presupposto che un adulto sicuramente avrà pochi momenti a disposizione da dedicare alla musica: è difficile trovare attimi di svago tra impegni lavorativi e familiari. Tuttavia, anche i ragazzi più giovani hanno tantissimi impegni: scuola, sport, catechismo, varie ed eventuali. Per questi motivi, è importante sviluppare un metodo di studio preciso e piuttosto rigoroso per poter sfruttare al meglio il poco tempo che si ha a disposizione.
Il metodo che andrò ad esplicarvi è tutto sommato piuttosto intuitivo e a tratti potrebbe sembrare scontato, ma credetemi: pochi lo utilizzano veramente nella sua completezza. Ho sperimentato nel tempo che, utilizzando questi piccoli accorgimenti, i brani oggetto di studio vengono compresi nella loro totalità e appresi in modo più efficace.
Partiamo quindi con la nostra “lista della spesa” dei procedimenti da seguire!
- Fase di riscaldamento: per ottenere un’ottima risposta di suono e per riprendere confidenza con lo strumento dopo un periodo di fermo (qualsiasi esso sia!) è fondamentale non sottovalutare questa fase. Per riscaldamento si intende: note lunghe, scale, arpeggi, suoni filati, ecc.; a qualsiasi livello il vostro insegnante vi indicherà quali esercizi si possono eseguire.
- Scelta e solfeggio del brano da studiare: identificare il brano da studiare e cominciare con il solfeggio. E’ molto utile solfeggiare il brano prima di suonarlo: in questo modo, prima di approcciarlo con lo strumento, leggerete ritmicamente tutto lo spartito, dando una prima occhiata anche ad armatura di chiave, alterazioni, dinamiche. Parleremo dell’importanza del solfeggio in un prossimo articolo.
- Studio vero e proprio del brano:
- dividere in frasi lo spartito: con la matita, procedere alla divisione in frasi, per poter avere tutti i vari “segmenti” del brano. Si può evitare questo passaggio e “fare ad occhio” solo se il brano è di piccole dimensioni (poche righe di pentagramma).
- procedere con lo studio frammento per frammento: ogni frase o frammento va analizzato e studiato singolarmente, tenendo già in considerazione le dinamiche (forte, piano, crescendo, diminuendo, ecc.) e i segni di espressione (legature, staccati, accenti). Ovviamente, il tutto va affrontato molto lentamente in modo da poter leggere in modo sereno tutto quanto scritto sul pentagramma. Fare musica non significa solo fare le note giuste, ma anche interpretare tutti i segni di espressione!
- ripetere i passaggi difficili: leggendo nel modo descritto sopra, può essere che la frase venga letta in pochi minuti, ma si può anche incappare in un passaggio particolarmente difficile. E’ bene, in questi casi, isolare il passaggio e insistere per la correzione dello stesso.
Procedendo in questo modo, apparentemente vi sembrerà di “perdere tempo”, ma in realtà è tutto il contrario! Alla fine del brano, avrete letto in modo corretto non solo le note e il ritmo, ma anche tutte le indicazioni segnate sullo spartito. Quello che vi rimarrà da fare è, eventualmente, velocizzare l’esecuzione del brano in maniera progressiva.
E’ fondamentale, inoltre, munirsi di METRONOMO per tutta la fase di studio: e non ditemi che “vi dà fastidio”; se utilizzato in maniera coscienziosa e con un po’ di applicazione, vedrete che si rivelerà uno strumento fondamentale.
Chiaramente questo metodo che vi consiglio è frutto della mia esperienza personale e ho imparato ad adottarlo su consiglio dei miei insegnanti e, soprattutto, dai miei sbagli. Anche io inizialmente ero abituata a leggere il brano dall’inizio alla fine senza curare i dettagli, e poi mi ritrovavo spesso con esecuzioni piene di errori ed insicurezze.
Altra cosa importante: questo metodo è assolutamente applicabile a tutti i livelli, dal principiante al professionista. Non pensate di non poterlo utilizzare solo perché siete alle prime armi, anzi: verrà utile soprattutto a voi!
Buona Musica a tutti!
A presto,
Beatrice
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